Su iniziativa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i leader G7 hanno adottato una dichiarazione di sostegno a Kiev in vista del millesimo giorno dall’inizio della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. “Noi, i leader del gruppo dei Sette (G7), riaffermiamo il nostro fermo sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario. Rimaniamo solidali nel contribuire alla sua lotta per la sovranità, la libertà, l’indipendenza, l’integrità territoriale e la sua ricostruzione. Riconosciamo anche l’impatto dell’aggressione della Russia sulle persone vulnerabili in tutto il mondo”, si legge nella dichiarazione.
“Dopo 1.000 giorni di guerra, riconosciamo l’immensa sofferenza sopportata dal popolo ucraino. Nonostante queste difficoltà, gli ucraini hanno dimostrato una resilienza e una determinazione senza pari nel difendere la propria terra, la propria cultura e il proprio popolo. La Russia resta l’unico ostacolo ad una pace giusta e duratura. Il G7 conferma il proprio impegno a imporre gravi costi alla Russia attraverso sanzioni, controlli sulle esportazioni e altre misure efficaci. Restiamo uniti con l’Ucraina”.
ZELENSKY – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X dopo la dichiarazione dei leader del G7 di sostegno all’Ucraina: “I leader del G7 hanno dimostrato ancora una volta il loro incrollabile sostegno all’Ucraina, mentre ci avviciniamo al millesimo giorno di aggressione da parte della Russia. Sono profondamente grato alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e a tutti i leader del G7 per la loro voce unita nel sostenere l’Ucraina. Il loro sostegno aiuta l’Ucraina a proteggere il suo popolo dal terrorismo, salvando innumerevoli vite”.
Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il Paese è più preparato ad affrontare l’inverno rispetto a questi ultimi anni. “Siamo sicuramente meglio preparati per l’inverno che in qualsiasi altro momento della guerra”, ha detto Zelensky, intervistato da Radio Ucraina e citato da Ukrinform, aggiungendo che è stata compiuta una “decentralizzazione della rete energetica”, malgrado i danni pesanti inflitti dagli attacchi russi.
Tuttavia ci si aspetta che la Russia “continui a condurre attacchi combinati” per “provocare blackout, ha ricordato Zelensky, citando l’intelligence ucraina. Zelensky ha anche parlato degli accordi per i missili di difesa aerea con gli alleati: “Non parlerò di numeri, ma oggi siamo in un’ottima posizione per quanto riguarda gli accordi sui missili Patriot, Nasams, Iris-T e molti altri sistemi di difesa aerea”, ha osservato il leader ucraino.
“È vantaggioso per il presidente russo, Vladimir Putin, negoziare solo su determinate condizioni (che sarebbero) la capitolazione dell’Ucraina, ma nessuno lo permetterà”, ha detto Zelensky. “È vantaggioso per lui sedersi al tavolo, ma non è vantaggioso per lui negoziare. È invece vantaggioso per lui concordare alcune condizioni di capitolazione da parte nostra, ma nessuno glielo permetterà”. Per Putin, infatti, ha aggiunto Zelensky, sedersi a un tavolo significa “mettere fine all’isolamento politico costruito dall’inizio della guerra. Ed è redditizio per lui, ma solo sedersi per parlare e non per mettersi d’accordo”.
L’Ucraina “deve fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica” ma partendo da una “Ucraina forte”. Ne è convinto il presidente ucraino all’indomani della telefonata tra Olaf Scholz e Vladimir Putin. “Come possono esserci trattative semplicemente con un assassino? Se parliamo con Putin e non siamo rafforzati nelle condizioni in cui ci troviamo non si tratta di una pace giusta”, ha affermato. “La posizione di Trump è molto importante, l’atteggiamento dell’America verso di noi è molto importante” e gli americani “oggi sono dalla parte di Kiev”.
LA GUERRA – Le forze armate russe hanno lanciato durante la notte sull’Ucraina 83 droni d’attacco, di cui 53 sono stati abbattuti e altri 30 sono caduti in zone aperte, oltre ad almeno un missile S-300. Lo scrive l’Ukrainska Pravda, citando il canale Telegram dell’aeronautica militare ucraina. I 53 droni sono stati abbattuti nelle regioni di Cherkassy, Odessa, Kiev, Zhytomyr, Sumy, Nikolaev, Kirovograd, Poltava, Zaporozhzhia, Kharkiv e Khmelnytsky, quest’ultima nell’ovest del Paese.
Almeno quattro civili ucraini sono rimasti uccisi in attacchi russi nella giornata di ieri: tre in altrettanti centri della regione di Donetsk, dove si registra anche un ferito, e uno in quella di Kherson, dove ci sono anche almeno 10 feriti, scrivono sempre i media ucraini, fra cui Ukrainska Pravda, citando i governatori ucraini delle due oblast.
“L’esercito russo ha colpito le infrastrutture energetiche ucraine utilizzate per rifornire l’esercito ucraino, e anche un aeroporto militare”, ha riferito il Ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia Tass. “Inoltre, manodopera e attrezzature nemiche sono state colpite in 165 aree”, aggiunge l’agenzia russa.