
ROMA – Riunione dei leader del G7 e accordone economico da 40 miliardi con gli Emirati Arabi Uniti. Ecco la giornata di Giorgia Meloni, che nel giorno del terzo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina partecipa in videocollegamento alla riunione dei leader del G7, mentre in mattinata riceve il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
Sul fronte interno, viene invece rinviato a venerdì il Consiglio dei ministri previsto domani, con l’atteso provvedimento contro il caro bollette sul quale però, a quanto trapela, servirebbero maggiori approfondimenti. Alla riunione con gli altri leader del G7, Meloni ribadisce come la priorità dell’Italia sia quella di costruire, insieme ai partner europei e occidentali e insieme all’Ucraina, una pace giusta e duratura.
Una prospettiva di pace che oggi, sottolinea la premier, è possibile “grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino e al sostegno occidentale mai venuti meno in questi tre anni, e che dovrà basarsi sulla definizione di garanzie di sicurezza reali ed efficaci”. L’Italia, garantisce, “c’è stata in questi tre anni difficili e ci sarà, insieme al resto d’Europa e dell’occidente, per un futuro di sovranità, prosperità e soprattutto di libertà”.
Intanto, tra l’incontro con bin Zayed a Palazzo Chigi e la successiva partecipazione al Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, sempre a Roma, Meloni sottolinea che si tratta di una giornata “storica. Noi utilizziamo spesso la parola storica per definire qualcosa. Questo è uno dei giorni in cui usare la parola storica non è farlo a sproposito. Italia ed Emirati Arabi Uniti hanno portato la loro collaborazione bilaterale a un livello mai sperimentato prima”.
La premier pone l’accento sulla firma di “oltre 40 intese bilaterali e il nostro lavoro non si ferma qui”. Una serie di intese a livello governativo, ma anche di aziende private, che vale un capitale: “Io non posso che accogliere con enorme soddisfazione la volontà concreta degli Emirati Arabi Uniti di investire in Italia 40 miliardi di dollari”, dice infatti Meloni, che spiega che “si tratta senza timori di smentita di uno degli investimenti esteri più rilevanti, più imponenti per la storia della nostra nazione.
E si tratta di una straordinaria manifestazione di fiducia e di amicizia nei confronti dell’Italia, del suo sistema produttivo e della sua economia”. Così, “partner apparentemente lontani o comunque con interessi potenzialmente divergenti” si trasformano da oggi “in partner che decidono di condividere un importantissimo pezzo del loro cammino insieme”.
Con bin Zayed, rimarca Meloni, “tentiamo insieme di interpretare le trasformazioni profonde del nostro tempo con visione, con coraggio, senza avere paura di osare. La scelta che abbiamo fatto è stata di concentrare questa collaborazione su assi strategici, guardando cioè al futuro perché vogliamo fare un lavoro di lungo periodo”.
Non c’è però solo l’aspetto economico. Infatti i due leader, nel corso del loro incontro bilaterale, hanno sottolineato “l’importanza di accrescere la cooperazione militare e di sicurezza per rafforzare le capacità di difesa e promuovere la stabilità regionale”. I due Paesi collaboreranno “sulla tecnologia di difesa attraverso la ricerca e lo sviluppo, lo scambio di competenze tecniche, l’avanzamento della manutenzione e della modernizzazione delle attrezzature di difesa”.
L’incontro è stato anche l’occasione per i due leader di confrontarsi sulle principali sfide globali, e in particolare su Ucraina e Medio Oriente. Proprio a questi temi è stato dedicato anche il vertice del G7 virtuale (solo il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente Usa Donald Trump erano fisicamente insieme a Washington), al quale nel primo pomeriggio ha preso parte la premier. Un incontro che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha visto come un “segnale molto importante di sostegno al nostro Paese e al nostro popolo”. Ma le posizioni di Ue e Usa sembrano continuare ad allontanarsi.