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Scontri al corteo per Ramy, Meloni: “Solidarietà alle forze dell’ordine. Non si usi una tragedia per legittimare violenza”

Scontri al corteo per Ramy, Meloni: “Solidarietà alle forze dell’ordine. Non si usi una tragedia per legittimare violenza”

ROMA – Sui social, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, commentando le proteste a Roma per la morte di Ramy, il giovane egiziano morto durante l’inseguimento delle forze di polizia a Milano, scrive: “Fra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all’ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte”.

 PIANTEDOSI – Anche il ministro Piantedosi, in una nota, esprime vicinanza alle forze di polizia: “I disordini e gli attacchi alle Forze di Polizia che negli ultimi due giorni si sono verificati in varie città italiane dimostrano, ancora una volta, l’esistenza e la pericolosità di soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio, perfino una dolorosa tragedia come quella del giovane Ramy, soltanto per seminare violenza. Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo”.

“Anche – aggiunge il ministro – per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre Forze di Polizia, che sono tra le migliori al mondo, che offrono standard altissimi di professionalità, si prodigano con passione e impegno e certamente non possono essere sottoposte a giudizi sommari o aggressioni in piazza”.
“In un Paese maturo e avanzato come il nostro – sottolinea il ministro – dovrebbe essere parte di una cultura condivisa la consapevolezza che non fermarsi a un alt delle Forze dell’Ordine o cercare il confronto violento con chi rappresenta lo Stato non è solo una grave violazione della legge, ma è anche un comportamento pericoloso per sé e per gli altri, che mina la sicurezza dei cittadini e la convivenza civile. Chi non parte da queste considerazioni rischia irresponsabilmente di alimentare l’idea che tali condotte siano talvolta giustificabili e che possano essere messe sullo stesso piano dell’impegno di poliziotti o carabinieri, spesso costretti a operare in momenti e situazioni difficili e concitate, anche a rischio della loro stessa incolumità.
Né il diritto di manifestare può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l’autorità dello Stato”.
“A fronte di questi comportamenti ignobili e pericolosi, come ministro dell’Interno esprimo piena solidarietà e totale sostegno alle donne e agli uomini delle Forze di Polizia, sottolineando che chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni, sarà perseguito – conclude – con la massima determinazione.” 

 

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