Appena il tempo di alzare il trofeo e di gioire per la nuova, netta e strameritata vittoria, per la seconda volta consecutiva, negli Australian Open, ed ecco che sulla Bild Zeitung, uno dei principali media tedeschi, spunta il veleno. Ossia la polemica “ribollita” sul presunto doping.

Non si dà pace e non accetta, il giornale tedesco, la vittoria di Jannik Sinner sul suo connazionale Alexander Zverev nella finale degli Australian Open a Melbourne. Nell’articolo di commento al successo dell’azzurro, il magazine scrive: “Sinner festeggia il suo terzo titolo Slam nel giro di un anno dopo i successi di Melbourne 2024 e degli US Open di settembre. Ma è una vittoria con il retrogusto, come quella di New York. Perché Sinner è risultato positivo due volte allo steroide anabolizzante vietato, Clostebol, nel marzo 2024, ma non è stato ancora fermato”.

E ancora giù, cercando di avvelenare un successo limpido, da vero campione: “L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha presentato ricorso alla Corte internazionale di arbitrato dello sport (Tas), davanti alla quale Sinner avrà una udienza il 16 e 17 aprile. Rischia una squalifica fino a due anni”.

“Troppo tardi – si strappa metaforicamente i capelli la Bild – per il numero due del mondo Zverev, che ha perso nella partita contro il numero 1 del mondo”.

Ma quasi a smentire tutto quello che ha scritto, il giornale riporta poi le parole dello stesso Zverev il quale, al contrario della stampa del suo paese, è decisamente sportivo: “È una brutta sensazione – ha infatti affermato il tennista – essere così vicino al trofeo. Ma Jannik, tu hai più che meritato la vittoria e sei il migliore al mondo. Sei stato così bravo, è semplice. Nessuno merita più di te questo trofeo”. Parole che, a differenza del commento della Bild, non hanno bisogno di commento.