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“Sipario siciliano”, Cerasa racconta l’Isola tra rimpianto e speranza

“Sipario siciliano”, Cerasa racconta l’Isola tra rimpianto e speranza

ROMA (ITALPRESS) – Una sequenza di passioni e di ricordi molto spesso inediti, nella quale si intrecciano storie mai viste o sentite, parte di un patrimonio di emozioni che attraversano quasi 70 anni di vicende italiane, tra mondi che si illuminano e certezze che si spengono. E’ “Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”, del giornalista e scrittore Giuseppe Cerasa, edito da Aragno.
Il racconto si snoda attraverso amori, passioni, riti irrinunciabili, violenze inaudite, ma anche diritti calpestati, bagliori rivoluzionari, storie letterarie non sempre scritte eppure raccontate con forza e lirismo.
Nel testo si alternano speranze e violenze, vita e morte, luce e lutto, come del resto nella storia della Sicilia di questi anni, che spesso ha ispirato e anticipato scenari che si sono imposti a cavallo di due secoli nel mondo. “Sipario siciliano” li racconta come un romanzo intimo.
Il libro è stato proposto da Antonio Monda per il Premio Strega 2025. “E’ un memoir che riesce a essere potente e nello stesso tempo delicato, profondo e leggero – spiega Monda -, locale e universale, dimostrando quanto ha affermato Goethe nella frase scelta dall’autore in esergo: “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. E’ in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Sipario Siciliano è anche un vibrante atto di amore per la propria terra che supera l’angoscia per ciò che l’affligge, a cominciare dalla mafia, colorandosi a volte di un’ironia amara e altre di orgoglio. Esemplari in tal senso il capitolo sull’immagine di Corleone e la celebrazione di chi si è rifiutato di chinare la testa, come Placido Rizzotto. Leggendo la rievocazione del quotidiano “L’Ora” mi è venuto spontaneo pensare ai fermenti del New Journalism di Truman Capote e Gay Talese, ma poi, grazie anche alla rievocazione struggente di afrori e sapori, mi sono reso conto che l’unicità di questo libro è nella riuscita mescolanza continua di tragedia e nostalgia, rimpianto e speranza, pessimismo e anelito di rinascita”.

– Foto Aragno –

(ITALPRESS).

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