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Trump stoppa Musk sull’Europa sovranista. Ma Tajani e Salvini si dividono sull’idea

Trump stoppa Musk sull’Europa sovranista. Ma Tajani e Salvini si dividono sull’idea

Elon Musk (Foto d’archivio)

BRUXELLES – Il giorno dopo la proposta di Elon Musk del Mega, ossia Make Europe great again, l’Europa sovranista, lo stesso Donald Trump interviene e stoppa: “Lui non può decidere da solo”. Ma nel vertice informale dei leader Ue sulla difesa a Bruxelles, a cui partecipano la premier Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini si dividono sull’idea.

“Non è la mia Europa”, taglia corto il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. “Io – aggiunge – credo in un’Europa federale, popolare, che abbia un’anima giudaico-cristiana. Credo nel federalismo, sono un sovranista europeo e sono anche un patriota italiano. Poi, ognuno ha le sue idee. Non sono le mie”.

Il vicepremier azzurro, riflettendo sulla posizione di Musk, sottolinea: “In democrazia niente è pericoloso, sono idee che si devono confrontare. Io difendo le mie idee poi, però, ci confrontiamo sempre. Mi pare però che in Europa la maggioranza dei cittadini, alle elezioni di qualche mese fa, ha scelto il Partito popolare europeo”.

Di tutt’altro avviso Salvini. Il vicepresidente del Consiglio leghista rilancia su X, in un post in inglese, le parole del numero uno di SpaceX e Tesla rivolte al “popolo d’Europa: unitevi al movimento Mega! Make Europe great again!”. E dà appuntamento a sabato in Spagna per un incontro dei sovranisti europei riuniti nel gruppo dei Patrioti.

“Lo abbiamo condiviso a Pontida, lo scorso ottobre e lo ribadiremo sabato a Madrid con Viktor Orban, Marine Le Pen, Geert Wilders, Herbert Kickl, Santiago Abascal, Andrej Babiš e tutti i Patrioti: è ora di rendere l’Europa di nuovo grande!”, le parole del leader del Carroccio. Intanto, nel giorno in cui l’europarlamentare del Pd ed ex sindaco di Firenze, Dario Nardella, lancia a Roma ‘Akadémeia’, scuola di formazione sulle politiche europee, Gianni Letta – fra i membri del comitato scientifico – invoca “un ritorno all’indietro, se mi è consentito, cioè all’Europa dei nostri padri fondatori”.

Secondo l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei governi Berlusconi, “prendere l’iniziativa di formare i giovani amministratori locali in una dimensione europea, che è quella nella quale oggi viviamo e nella quale siamo chiamati a operare e a competere con i nostri partner europei, è un grandissimo merito”. 

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