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Fiorentina, Commisso ai tifosi: “Nessuno può cambiare la nostra gestione. Palladino è un figlio”. Chi va e chi resta

Fiorentina, Commisso ai tifosi: “Nessuno può cambiare la nostra gestione. Palladino è un figlio”. Chi va e chi resta

Rocco Commisso

E’ già successo, negli anni passati, a fine stagione che Rocco Comisso si arrabbi per le critiche. Nel 2021 se la prese con chi scrive queste righe perchè, da presidente di Assostampa Toscana, si permise di difendere i giornalisti messi nel mirino dal Patron viola. Stavolta, collegato in viva voce dagli Stati Uniti, ha criticato la contestazione dei tifosi. Ma a tarda sera, a telecamere spente e con i cronisti al lavoro, arriva la precisazione ufficiale in una nota della società: “Il Presidente si è difeso ed ha difeso la Società da cori e critiche dicendo che, per fortuna, non ci sono solo quelli della Curva Fiesole che, in questo caso sono quelli che hanno contestato, ma ce ne sono tanti altri che non la vedono così, che la pensano diversamente. E comunque non ha mai detto che i tifosi della Fiesole non sono tifosi della Fiorentina”.

E allora, preso atto della puntualizzazione, eccoci al sunto della conferenza stampa. Distinta dalla soddisfazione per il sesto finale ottenuto in campionato; voglia di crescere e magari di portare a casa un trofeo; con ancora Raffaele Palladino sulla panchina viola. Questi i concetti principali emersi da Commisso, collegato dagli Usa, e da Daniele Pradè e Alessandro Ferrari in presenza.

Commisso ha detto: “Noi abbiamo detto ad inizio stagione che volevamo fare meglio dell’anno passato. Siamo arrivati al sesto posto, la prima volta nei miei 6 anni, e la prima volta negli ultimi 10 anni. Credo quindi che abbiamo fatto una buona stagione seppur con alti e bassi. Vogliamo sempre fare meglio dell’anno passato, ma io credo che siamo stati sfortunati a non essere in Europa League con 65 punti perché negli ultimi 11 anni, in 10 di essi con 65 punti si andava in Europa League”.

E ancora: “Senza lo stadio non si possono avere ricavi più alti, e senza ricavi alti non possiamo competere contro le squadre che invece li hanno. Non possiamo dire che faremo meglio delle squadre che hanno 300-400 milioni di ricavi, se ce la faremo sarà un grande risultato. Per questo mi arrabbio quando sento le polemiche di chi dice che vorrebbe la Fiorentina più in alto. Ma nessuno è venuto da me e ci ha messo i soldi. Mi fa molto male, ho investito tanto. L’uso della parola ambizione? Nessuno aveva parlato di ambizione di andare in Champions. Siamo arrivati al sesto posto e già questa è una risposta. Per questo mi arrabbio quando ci sono quelle piccole contestazioni che ci sono state da parte di qualcuno”. 

Commisso ha voluto così fare riferimento a cori e striscioni apparsi contro il ds Daniele Prade’ ed il tecnico Raffaele Palladino, nel corso dell’ultima gara casalinga contro il Bologna. “Credo che i tifosi della Fiorentina non siano solo quelli della curva Fiesole perché in questi giorni ho letto molti commenti sui social media e una grande maggioranza dei tifosi sono favorevoli a quanto fa la Fiorentina”.

La tifoseria organizzata viola “può fare ciò che vuole ma io non lo devo accettare. Loro non possono cambiare quel che fa la Fiorentina perché so quanto lavoro c’è dietro quel che viene fatto e quanti soldi vengono spesi. Se mi sentono dico loro che certe cose” come contestare, “non lo devono fare” ha puntualizzato Commisso che a proposito del Bologna intesa come squadra dice di non provare invidia per il fatto che il club felsineo abbia vinto quest’anno un trofeo, a differenza della Fiorentina.

“Quanti anni sono che Saputo ha questa proprietà? Dieci anni, e che cosa hanno fatto nei primi otto…Non sono arrivati più in alto del decimo posto. Noi siamo molto contenti di quanto fatto nei primi sei anni”. Il presidente gigliato ha poi anche parlato del prolungamento di contratto di Raffaele Palladino.

“Ci sono state tante bugie. Sono venuti Pradè e Ferrari che mi hanno detto:”Sarebbe bene se facciamo l’offerta di estendere il contratto il giorno prima della gara di ritorno col Betis”, io ho accettato e lo abbiamo annunciato”.

PRADE’ –  ”Il presidente vuole tenere Kean ma la decisione sul futuro è solo del giocatore, lui qui sta benissimo e noi gli abbiamo detto che vogliamo tenerlo, adesso c’è solo da aspettare”. Lo ha detto Daniele Pradè.

“Noi fuori abbiamo dato tanto a Moise e lui ci ha dato tanto in campo – ha continuato il ds viola -. A inizio stagione nessuno avrebbe considerato bassa la clausola di 52 milioni di euro. Però questa c’è, è esercitabile dal 1° al 15 luglio, siamo un po’ prigionieri di questa situazione. Abbiamo un piano B qualora Kean non restasse, è il nostro lavoro ma non vorremmo ricorrere a questo piano. Noi vediamo qui Moise felice ed è ciò che più conta, l’obiettivo semmai è prendere una punta con caratteristiche che si sposino con lui”.

DE GEA – La Fiorentina sta lavorando poi per allungare il contratto di tre anni a De Gea, sta aspettando una risposta da Dodo comunque legato da un accordo di altre due stagioni, terrà Fagioli, Gosens, Richardson, Comuzzo, al momento opportuno discuterà con Mandragora del prolungamento mentre non eserciterà i riscatti di Adli, Folorunsho, Colpani e Zaniolo.

GUDMUNDSSON – La prossima settimana la dirigenza viola si vedrà con Raffaele Palladino per definire le strategie di mercato e la posizione di Gudmundsson. Pradè: ”Parleremo con il Genoa, il ragazzo ha ancora aperta la vertenza processuale”.

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