
KIEV – L’Ucraina lancia il più grande attacco contro l’aeronautica militare russa dall’inizio della guerra: un maxi-raid di droni introdotti di nascosto in Russia ha colpito e distrutto una quarantina di bombardieri strategici negli aeroporti nel cuore delle retrovie di Mosca, fanno trapelare fonti dei servizi segreti di Kiev.
Secondo i servizi ucraini, come detto, sono stati distrutti circa 40 aerei, tra cui diversi bombardieri a lungo raggio A-50 (AEW&C), Tu-95 e Tu-22.
Nella notte, intanto, alcune esplosioni hanno fatto crollare i ponti nelle regioni russe di Bryansk (7 i morti a causa del deragliamento di un treno passeggeri) e del Kursk, dove e’ stato colpito un ponte ferroviario e una locomotiva di un treno merci è precipitata sulla strada sottostante). La Russia ha aperto un’indagine per terrorismo.
Il doppio attacco arriva alla vigilia del nuovo round negoziale che si svolgerà domani, 2 giugno 2025, a Istanbul: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che una delegazione di Kiev, guidata dal suo ministro della Difesa Rustem Umerov, si recherà nella città sul Bosforo per sedersi al tavolo con la controparte russa: “Ho definito le nostre posizioni prima dell’incontro di lunedi’ a Istanbul”, ha scritto Zelensky sui social media, aggiungendo che la delegazione sarà guidata da Umerov, come avvenuto per il primo round di colloqui a maggio.
Anche la delegazione di Mosca è partita per Istanbul, fanno sapere alcune fonti alle agenzie russe che confermano che il team di negoziatori di Mosca sara’ guidato dall’assistente di Putin, Vladimir Medievsky. Le priorita’ dell’Ucraina, ribadisce Zelensky, sono il raggiungimento di “un cessate il fuoco completo e incondizionato”, il “ritorno dei prigionieri” e dei bambini ucraini che Kiev accusa Mosca di aver rapito.
Il presidente ucraino ha anche chiesto di “preparare un incontro al massimo livello”, ovvero con il presidente russo Vladimir Putin. Richiesta che non ha ottenuto ancora nessuna risposta da parte del Cremlino.
La conferma di Zelensky arriva dopo la proposto russa che aveva chiesto un nuovo incontro a Istanbul per domani, mentre l’Ucraina aveva finora lasciato nel dubbio la sua partecipazione al tavolo. Venerdì scorso Zelensky aveva accusato Mosca di voler sabotare i negoziati rifiutandosi di presentare in anticipo il suo “memorandum” che dettagliava le condizioni per un accordo di pace.
Le posizioni di Ucraina e Russia rimangono distanti se non diametralmente opposte: Mosca rifiuta il cessate il fuoco incondizionato richiesto da Kiev, Washington e dagli europei, chiede che l’Ucraina rinunci definitivamente ai suoi piani di adesione alla NATO e ceda le cinque regioni che afferma di aver annesso. Condizioni giudicate inaccettabili da Kiev, che chiede il ritiro completo delle truppe russe dal suo territorio.